Libero Ferrini, un ex-partigiano di settantadue anni, muore vicino a una cabina telefonica. Grazie all'aiuto economico della contessa Elena Lombardi Satriani e di suo figlio Ottavio, don Matteo ha potuto riaprire il cinema parrocchiale; Ottavio, però, dimostra di avere una mentalità ottusa criticando la scelta di un film che racconta una storia d'amore tra due anziani. Elena ha saputo della morte di Libero Ferrini, e decide di accollarsi tutte le spese per le onoranze funebri, ma chiede a don Matteo la massima riservatezza sul suo interessamento. Anche il Vescovo Guido partecipa al funerale di Ferrini, perché quest'ultimo gli aveva salvato la vita durante la seconda guerra mondiale: quando un soldato nazista stava per assassinare il soldato italiano Guido, Ferrini si avventò contro il nazista e gli diede un morso fortissimo. Per via di questa sua abilità nel mordere i nemici, Libero Ferrini veniva soprannominato "il lupo". Dall'autopsia risulta che Ferrini non è morto per cause naturali, ma che ha lottato contro qualcuno prima di sbattere mortalmente la testa. Ferrini era ospite della casa di riposo "Villa Margherita", ma aveva un carattere arzillo e ribelle. Il capitano Anceschi chiede a don Matteo se è stata proprio la contessa Elena Lombardi Satriani, vedova da qualche anno, a pagare il funerale, e il prete non può fare altro che confermare. Elena e Libero infatti, avevano una relazione sentimentale da quando lui, qualche settimana prima, era tornato in Italia dalla Nuova Zelanda, dove era stato emigrante per mezzo secolo. I due si erano conosciuti durante la guerra, ma lei non ha mai tradito suo marito: ora che Elena è vedova, Ferrini voleva sposarla, ma Ottavio era assolutamente contrario al loro rapporto perché, secondo lui, una contessa non può innamorarsi di un vecchio che vive in un ospizio. I Carabinieri credono che il colpevole sia proprio Ottavio. Alla casa di riposo "Villa Margherita", don Matteo nota che il direttore non tratta bene gli anziani e che la stanza di Libero Ferrini è stata riverniciata in tutta fretta. Ottavio si dichiara innocente e chiede aiuto a don Matteo.